Alberto Masala
"Il poeta è la voce che ha visto le voci. Ne raccoglie quelle impedite, le sorregge durante il trasporto, le testimonia in un cammino di sintesi essenziale vicino allo spirito"; questa dichiarazione d'intenti rende a tutto tondo l'idea di un'originale ricerca che affonda le proprie radici nella tradizione sarda, quella dei poeti improvvisatori, quella dei tenores, dei cuncordos per intenderci.
I testi si fanno ascoltare in virtù della loro spiccata oralità messa al servizio del significato che deve armonicamente e dolcemente defluire dentro le coscienze dell'ascoltatore. Non manca anche la natura come strumento musicale, ciò tuttavia che più intriga in questa esperienza, è il dosaggio polipoetico degli ingredienti, la voce è sempre in prima fila, e quando tace l'oralità del poeta, spunta a reggere il testimone la vocalità del cantore, che preso nel suo sforzo gutturale, va alla ricerca dell'essenza più profonda dell'essere e grazie alla sua impostazione 'a tenore', si sente autorizzato a ribaltare norme e ruoli.
Avanguardia e tradizione si danno felicemente la mano in Proveniamo da estremi, di fatto questi estremi si toccano.