Ernst Jandl
Dopo l'enorme successo che ebbe a Londra, nel 1967, durante un meeting beat, qualcuno in ambito sonoro, ebbe qualche fitta di gelosia.
D'altra parte la sua ricerca veniva considerata radicale se vista con la prospettiva dell'establishment letterario, si pensi a radiodrammi tipo Il rantolo di Mona Lisa dove una voce maschile giunge a deformare la lingua, con esplosioni fonetiche dove volano a pezzi vari brandelli della cultura occidentale, se si vuole un paragone visivo si pensi al finale di Zabriskie Point, il noto film di Michelangelo Antonioni.
Secondo un punto d'osservazione sperimentale, era considerato un fine dicitore capace d'intrattenere le grandi platee con manipolazioni intralinguistiche.
In realtà, fa un grande uso dell'onomatopea, campione di un simbolismo sonoro in chiave narrativa, tratta il parlato con una raffinatezza musicale per esiti eufonici, e accattivanti; non disdegna l'uso integrale della parola, ma è pronto come in Ode to N a disintegrare il linguaggio, ma anche una volta, esploso, ciò che ha distrutto, risulta latente e semanticamente presente nelle macerie fonetiche.
da 13 Radiophone texte (Neuen Hörspiel), BBC Workshop, 1966, Londra, courtesy Michael Köhler, Monaco, 1977.