Öyvind Fahlström
Courtesy Moderna Museet Stockholm.
Personaggio chiave della sperimentazione svedese, con il suo Manifesto per una Poesia Concreta, 1953, farà da apripista per il futuro gruppo Fylkingen. Ascoltando i suoi lavori, l'impressione è che si tratti più di radiodrammi che di veri poemi sonori; anche la definizione di 'film cieco', sottolinea l'estremo interesse per la colonna sonora che viene resa sottraendogli l'immagine. A favore del radiodramma propende anche l'insistenza narrativa con cui tratta un linguaggio teso alla più scontata comunicazione. La parte che troviamo più innovativa, riguarda 'whammo', ovvero i linguaggi-mostro che partono dalle onomatopee: questo richiamo al canto dei volatili, a parte le esaltazioni bibliche, era già presente anche nella Ursonate, qui viene pubblicamente dichiarato, il suo tentativo consiste proprio nell'inserimento sotto forma di fonemi, del canto degli uccelli dentro il corpo delle parole, con effetti stranianti.
Nei brani scelti, riconoscerete una lettura della famosa poesia The Raven di Edgar A. Poe; noterete allora la netta differenza tra quando un testo è letto o quando invece prevale l'elaborazione sia essa vocale che orale, della poesia sonora.
da Birds in Sweden 1963.