Tristan Tzara
Il nome di Tristan Tzara viene quasi sempre omesso nelle compilazioni storiche sulla poesia sonora del secolo scorso, perché ritenuto essenzialmente non-fonetico né tanto meno sonoro perché quanto snocciolato non è altro che una lettura di un testo scritto.
Noi lo includiamo come riferimento dada, per la sua esplosione casuale e istintiva, per il divertissement abbastanza evidente, per certi passaggi tonali assolutamente convincenti, ma soprattutto per il suo assetto collettivo verso il corpo del testo stesso; questo merito ci pare innegabile, il trio svolge un evento che per quanto possa apparire improvvisato, è un tentativo di performance simultaneista, più voci all'unisono puntano allo stesso punto, creando anche cacofonie, ma questo aspetto negativo in fondo di caos linguistico è quello che lo salva, in qualche modo lo contraddistingue.