Vademecum
Poesia lineare: è da intendersi la poesia scritta sulla pagina, il classico testo stampato sul foglio, definito lineare in virtù delle linee tipografiche riproducenti i versi stessi.
Poesia concreta: forma di sperimentazione tipicamente visiva dove la disposizione del testo dattiloscritto o stampato, riproduce un’immagine, in ogni caso tale processo comporta un movimento del segno scritto sul bianco della pagina.
Poesia fonetica: è la sperimentazione orale di un testo che va solo ed esclusivamente ascoltato. Non conta la scrittura ma la sua esecuzione fonetica, perché il linguaggio impiegato si distacca decisamente dai classici canoni della comunicazione quotidiana, caricando di assoluto valore il singolo fonema, spesso avulso dalla catena morfo-sintattica.
Poesia sonora: agisce lungo la stessa direttiva della poesia fonetica quanto a sperimentazione linguistica, in più contempla l’utilizzo del medium tecnologico, ovvero tutto l’apparato messo a disposizione del poeta dal progresso tecno-scientifico.
Videopoesia: il poeta che ha scritto un testo poetico, o realizzato un poema sonoro, non pago del risultato, inaugura un dialogo simbiotico con l’immagine in video, coinvolge l’immagine in movimento dentro al corpus del poema sia esso lineare che sonoro.
Rumorismo fonetico: speciale tecnica di sperimentazione sonora dove il linguaggio nella sua più comune accezione viene completamente stravolto se non annientato. Ne resta quindi un rumorismo, nel senso che non si riesce più a decodificare nessuna sembianza di parola, l’aggettivo fonetico si giustifiica in quanto il materiale di partenza è linguistico.
Poesia d’azione: si rifa alla performance del poeta sonoro davanti ad un pubblico, soprattutto sottolinea come l’azione, ogni minimo movimento compiuto dal poeta, debba essere totalmente controllato dal poeta stesso in scena, nulla deve essere lasciato al caso.
Performance: dal latino per formam attraverso la forma, indica generalmente l’evento del poeta sonoro durante la sua esecuzione pubblica. Termine che proviene dal mondo dell’arte, dove in origine è stato utilizzato. In mancanza di un’adeguata terminologia, ha supplito le croniche carenze della critica poetica, diffondendosi nella consolidata terminologia di performance di poesia sonora.
Polipoesia: il punto 6 del Manifesto della Polipoesia (Valencia, 1987) recita:
“La Polipoesia è concepita e realizzata per lo spettacolo dal vivo, si affida alla poesia sonora come punto di partenza per rapportarsi con la musicalità (accompagnamento, linea ritmica), la mimica, il gesto, la danza (interpretazione, ampliamento, integrazione del poema sonoro), l’immagine (televisiva, diapositiva, come associazione, spiegazione, ridondanza, alternativa), la luce, lo spazio, i costumi, gli oggetti."
Letteratura ispanoamericana: a partire da fine ‘800 è la poesia a caratterizzare la letteratura ispanoamericana e a renderla indipendente dalla madrepatria. Anteriormente la produzione culturale delle ex colonie ripeteva e imitava lo stile dei grandi autori spagnoli e francesi. Con il nicaraguense Rubén Darío, principale rappresentante del Modernismo, s’inverte la corrente che continuerà poi con “migranti culturali” come Vallejo, Huidobro, Neruda, Cortázar. Grazie a loro e a molti altri la produzione letteraria di lingua spagnola verrà completamnte rinnovata per stili e contenuti. Provenendo da un territorio immenso come il continente americano, che si estende dal Messico all’estremo sud della Patagonia, la poesia ispanoamericana ha l’unico comune denominatore della lingua, ma è estremamente ricca di espressioni diverse e originali. In questo archivio potrete apprezzarne la varietà e qualità direttamente dalla voce degli stessi autori.