Alessandra Berardi
All'insegna di una siringa che manipola nei pressi dell'avambraccio, lamentandosi di non trovare la vena poetica! La sua performance assume toni esilaranti sia per le gag che riesce a confezionare con certosina bravura, sia per la forte presenza scenica che nulla concede all'improvvisazione.
Evidente un'accurata ricerca linguistica che la porta a scovare le contraddizioni della lingua che diventano poi le contraddizioni della vita; spesso ritorna il tema della femminilità, e delle tipiche difficoltà della donna nella società postmoderna, si ride addosso la performer calandosi nei panni della poetessa o musa presa, sedotta e abbandonata, ma l'impressione è che la poetessa abbia preso coscienza e sia lei a prendere in giro chi le capiti a tiro. Sarebbe riduttivo, tuttavia, pensarla solo in questi panni comici, perché ricordiamo un'eccellente performance bolognese in coppia con Anna Homler, primi Anni Novanta, dove una vena seria e pensosa ben le si addiceva.