Christian Prigent
Già lo si è capito, ma lo ribadiamo ancora, più il che cosa si legge o interpreta conta il come. Forse sarà ancora il caso di specificare che il come non significa tanto la forma della struttura estetica scelta, quanto il modulo performativo adottato. Allora in questo caso, c'è un testo scritto, denso di sonorità intrinseche, quelle appartenenti al codice della retorica, quello che Pound per intenderci chiamava melopea, e c'è un performer che ha un foglio davanti, e si appresta alla lettura; fino a questo punto nulla di nuovo, i poeti da sempre quando vogliono leggere in pubblico, seguono questa procedura.
Invece, qui succede che appena apre bocca si avverte un improvviso disagio, perché la lettura di ogni frase o parola viene puntualmente contrappuntata da un rantolo, quasi a impedirne il decorso. Andando avanti nella performance, si scopre che quella sorta di sibilo asmatico è il vero protagonista, non se ne può più fare a meno, le parole sembrano quasi intruse; è quel suono ritmico che ci stimola ed eccita, oramai l'abbiamo introiettato e lo esigiamo.